Un convegno all’insegna della concretezza – organizzato in collaborazione con AIME – per alcune classi delle scuole superiori ACOF Olga Fiorini. Rappresentanti del mondo associativo e istituzionale hanno introdotto la presentazione dei progetti avviati da una serie di realtà del territorio che si stanno facendo largo nel mondo dell’impresa. La responsabile Paola Della Chiesa: «I giovani hanno bisogno di modelli reali e positivi a cui ispirarsi». Il direttore Mauro Ghisellini: «Mia zia, settant’anni fa, iniziò l’avventura con lo spirito di una start-up e oggi abbiamo circa 3.500 studenti. La morale è che bisogna osare senza paura»
BUSTO ARSIZIO – Non c’è nulla di meglio che coltivare la propria inventiva lasciandosi ispirare dai modelli vincenti. Tutto ciò mettendo assieme il rigore nella predisposizione di un piano aziendale, l’agilità nell’affrontare le norme burocratiche e nell’intercettare i finanziamenti, ma soprattutto la libera espressione delle singole visioni che siano in grado di catturare l’attenzione del mercato, generando business.
Nella giornata di mercoledì 9 ottobre 2022, alcune classi dell’Istituto professionale “Marco Pantani” – che fa parte della galassia delle scuole superiori ACOF Olga Fiorini – hanno potuto sperimentare questo metodo partecipando a un convegno organizzato in via Varzi a Busto Arsizio dal loro istituto scolastico insieme ad AIME, l’Associazione Imprenditori Europei. A tirare le fila della giornata di approfondimenti è stata Paola Della Chiesa, esperta di marketing, docente di questi studenti ma anche presidente del dipartimento AIME Scuola e Università. «L’obiettivo – ha spiegato Della Chiesa – è guidare i ragazzi nell’ideazione di una loro impresa, comprendendo quali debbano essere gli elementi chiave su cui poggiare un percorso in grado di sostenere la sfida, da ogni punto di vista. Per questo abbiamo deciso di portare alla loro attenzione dei modelli positivi, assolutamente reali e verificabili, dai quali trarre spunto per i loro elaborati».
Momento di partenza del “Progetto Start up” è stata dunque la tavola rotonda dal titolo “Creazione nuove imprese e fonti di finanziamento”. Una lezione ricchissima di testimonianze e idee. «Il futuro poggia sul coraggio di voi giovani», ha introdotto la mattinata Mauro Ghisellini, direttore di ACOF con la sorella Cinzia Ghisellini. «Mia zia Olga Fiorini, negli anni Cinquanta, avviò la sua avventura con lo spirito di una qualsiasi start up, con ambizione, preparazione e determinazione. Ci credette e realizzò un piccolo miracolo, tanto che oggi contiamo 700 lavoratori e 3.500 studenti. La morale è che bisogna credere nelle proprie potenzialità, scommettere sulle proprie idee, non smettere mai di innovare e invece dimenticare ogni paura».
Uno spirito condiviso anche da Giuseppe Albertini, presidente di AIME: «La nostra mission è supportare chi vuole creare un’impresa, sostenendone certo la nascita, ma assistendone poi il consolidamento, perché è la parte più difficile. La storia – ha spiegato – è piena di giovani che hanno avviato un percorso, sorretti da qualche finanziamento, ma poi si sono arresi quando i contributi sono finiti. Invece l’associazione lavora per stare al fianco delle menti fresche e delle loro idee, cercando di farle resistere e di realizzarsi in Italia».
A lanciare la giornata di lezioni a cura degli imprenditori, sono stati anche due esponenti di spicco della politica regionale. Emanuele Monti, presidente della commissione sanità, ha ricordato una sua esperienza personale: «Avevo vent’anni, facevo l’università a Castellanza e con alcuni amici creammo una start up legata a un brand di abbigliamento e accessori. Erano prodotti interessanti, si generò un buon giro di vendite, ma non avevamo fatto un business plan vero che consentisse una gestione corretta. Così, sebbene l’impresa avesse tutte le caratteristiche per emergere, non durò tantissimo. Perché avevamo sbagliato a programmare. Fu un errore che ci insegnò tanto ed è bello che oggi ci sia qualcuno che prenda per mano i giovani, aiutandoli a seguire la strada giusta per dare una prospettiva concreta alle loro intuizioni». Anche il consigliere regionale Samuele Astuti ha riflettuto sul valore dell’educazione all’impresa e al marketing: «Per tantissime professioni ci sono corsi e abilitazioni da conseguire, mentre per gli imprenditori no, sebbene si tratti di un ruolo difficilissimo da svolgere. È allora prezioso che le nuove generazioni traggano ispirazione da chi ha costruito progetti interessanti e vincenti, approfittando delle opportunità che scuole di avanguardia sanno offrire loro. Ho seguito tanti ragazzi nell’elaborazione di loro progetti e so quanto energia e visione debbano essere accompagnate da una strategia adeguata».
Ecco allora l’idea di impostare a scuola – nello specifico all’Istituto professionale “Marco Pantani” supervisionato da Elisa Guerra – un percorso di formazione che, come ha ribadito Paola Della Chiesa, «poggia sulla convinzione che la pratica abbia una forza enorme nel dare valore alla teoria». Spazio allora al racconto di varie esperienze, non prima di aver definito le realtà esistenti a sostegno di chi costruisce una start up, grazie all’illustrazione di Barbara Conte per Camera di Commercio di Varese, attraverso il servizio Punto Nuova Impresa, e del segretario Gianni Lucchina con il vice Matteo Marchesi per AIME.
Ma il cuore dell’approfondimento per i ragazzi è stato costituito dalle testimonianze di chi una sfida imprenditoriale l’ha già avviata: così hanno preso parola per svelare la loro storia Michele Manzoni di Fidilink, Luca Magni della Magni Gyro di Besnate, Vanessa Vidale di NoAgency Marketing & Communication, Edoardo Ranieri di Mandown MMXXI e Fabon Evolution, infine Simone Chiaracane di Corneliain.
Per un convegno intenso e pieno di motivi d’ispirazione.