BUSTO ARSIZIO – Scuola, formazione e cultura. L’idea di cosa fare del Borri non manca. E nemmeno il progetto. Ci sono anche le persone, pronte a dare contenuti a quei capannoni vuoti e degradati da troppi decenni, che proprio nei giorni scorsi hanno fatto un sopralluogo nell’ex calzaturificio Borri di Busto Arsizio. Una visita che lascia presupporre al fatto che un canale di dialogo con Palazzo Gilardoni è aperto.
«Fare del Borri un centro dedicato all’alta formazione post diploma, dove possano trovare posto anche le scuole, dalla materna alle superiori è qualcosa di più di un’idea», dice Mauro Ghisellini, direttore degli Istituti Olga Fiorini e Acof che, insieme anche a Benedetto Di Rienzo, presidente della Fondazione Merlini da tempo stanno lavorando per costruire una rete di realtà appartenenti al mondo della scuola, della cultura e dell’associazionismo interessate al progetto.
Passato presente e futuro
L’anello di congiunzione capace di legare (e custodire) il passato del Borri e della città al futuro potrebbe davvero essere quello indicato da Ghisellini. Il quale dà qualche dettaglio in più sulla vision della proposta: «Sono pronto a riunire in un’unica location tutte le realtà scolastiche e formative dell’Olga Fiorini e dell’Acof: dalle scuole materne alle superiori. Ma non solo. L’idea è quella di puntare anche sulla formazione post diploma, così da offrire percorso didattico completo e al contempo fare del Borri un punto di riferimento strategico nella preparazione dei giovani al mondo del lavoro». Ma non solo. Perché gli spazi del calzaturificio danno la possibilità creare, accanto alle scuole, anche ambiti culturali come ad esempio una sala d’ascolto per la musica o ambienti espositivi e farli convivere.